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Tramite i menu a tendina ‘Prima nota’ e ‘Seconda nota’ scegliete un bicordo, cioè un accordo formato da due suoni e osservate la differenza in frequenza tra i due suoni nel box ‘Differenza di Frequenza’ e il rapporto tra le stesse frequenze nel box ‘Rapporto tra le Frequenze’. Ora modificate l’ottava dello stesso tipo di intervallo scegliendo tra DO1, DO2, DO3 e DO4 dal menu ‘Prima nota’. Noterete che il Delta f ha subito un incremento o un decremento (a seconda dell’ottava) mentre il rapporto è rimasto invariato. La differenza di frequenza tra due note a distanza di ottava non è sempre la stessa: è minore nelle ottave basse e maggiore in quelle alte. Ad esempio, la differenza tra il Do1 e il Do2 è di pochi Hz, al contrario di quella tra il Do5 e il Do6 che è molto maggiore. Quello che però non cambia è il rapporto. Infatti, dati due suoni a distanza di ottava, quello superiore avrà sempre una frequenza doppia rispetto a quello inferiore. Allo stesso modo, anche il rapporto tra gli altri intervalli (ad esempio quinta giusta, terza minore etc.) rimarrà invariato, indipendentemente dalla banda di frequenza in cui ci troviamo. Questo concetto è molto importante ed è alla base della percezione degli intervalli musicali da parte del nostro sistema uditivo. Il nostro cervello, infatti, piuttosto che calcolare la differenza tra le frequenze di due suoni, riconosce la relazione che intercorre tra le stesse identificando il tipo di intervallo.
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